2022 AE1: una “Tunguska” virtuale

L’asteroide near-Earth 2022 AE1 è stato scoperto il 6 gennaio 2022 alle 04:21 UT dall’astronomo A. R. Gibbs mentre stava usando il telescopio da 1,5 m (IAU G96) della Catalina Sky Survey, posto sul monte Lemmon. Al momento della scoperta l’asteroide distava circa 14 milioni di km, era di mag +20 e già in fase di allontanamento dalla Terra. L’annuncio ufficiale della scoperta, con l’assegnazione della designazione provvisoria, è stata data dal Minor Planet Center nella circolare MPEC 2022-A56.

L’orbita eliocentrica di 2022 AE1 (in bianco), con la posizione dei pianeti per il 4 luglio 2023 (Crediti JPL/NASA).

L’orbita percorsa da 2022 AE1 è a bassa inclinazione sull’eclittica (6,3°), con un semiasse maggiore di circa 1,47 AU e un’eccentricità di 0,544: per compiere un’intera orbita eliocentrica impiega circa 1,78 anni. In base alla magnitudine assoluta (H=23,3) e al possibile valore della riflettività superficiale, 2022 AE1 deve avere un diametro compreso fa 40 e 120 metri, diciamo di circa 70 metri: in definitiva si tratta di un piccolo asteroide con un’orbita di tipo “Apollo” che periodicamente incrocia l’orbita della Terra con una MOID (Minimum Orbit Intersection Distance) di 0,0002 AU, pari a soli 30.000 km.

Con questa MOID molto bassa, anche se non si tratta di un PHA (Potentially Hazardous Asteroid) per via delle piccole dimensioni, è stato osservato anche nei giorni successivi per determinare con maggiore precisione l’orbita. Al momento sono state raccolte 67 posizioni astrometriche distribuite su un arco temporale di soli 8 giorni e l’orbita è ancora incerta (U=8), tuttavia sia il sistema Sentry della NASA, sia NeoDys dell’ESA ne stimano il rischio impatto al grado -1 della Scala Palermo: un valore non preoccupante, ma che richiede attenzione. Un valore -1 della Scala Palermo significa che la probabilità d’impatto è il 10% della probabilità d’impatto di fondo con un asteroide di dimensioni pari o superiori a quello in oggetto.

La definizione quantitativa della Scala Palermo per la misura del rischio impatto di un NEO con la Terra.

In casi incerti come questo per capire come potrebbero andare le cose si genera una popolazione di asteroidi virtuali ciascuno dei quali ha un’orbita compatibile con le osservazioni. Propagando la posizione degli asteroidi virtuali in avanti nel tempo e contando quelli che colpiscono la Terra si può stimare la probabilità d’impatto dividendo il numero d’impatti per la popolazione totale di asteroidi virtuali generati. NeoDys stima una probabilità d’impatto con la Terra di 1/2493 per il 4 luglio 2023 (lo 0,04%). In termini assoluti è un valore piccolo, ma è grande per essere quella relativa a un impatto.

Nel caso la probabilità d’impatto tendesse a 1 giova ricordare che si tratta di un asteroide di piccole dimensioni, paragonabili a quello che provocò la catastrofe di Tunguska, il 30 giugno 1908. Quindi l’eventuale collisione con il nostro pianeta, che avverrebbe alla velocità di 19,8 km/s, darebbe luogo solo a problemi di tipo locale. Molto probabilmente l’asteroide si disintegrerebbe durante la caduta in atmosfera esplodendo e rilasciando un’energia di circa 24 Mton. Al suolo arriverebbero un certo numero di frammenti, l’onda termica e l’onda d’urto che, a seconda della zona di caduta, potrebbero provocare più o meno danni ad eventuali manufatti. Insomma nessun problema di estinzione di massa in seguito all’impatto.

Le variazioni della probabilità d’impatto in funzione del tempo di 2022 AE1 sono dovute al numero delle osservazioni usate per calcolare l’orbita eliocentrica e fanno capire quanto sia difficile determinare la posizione dell’asteroide nel futuro avendo a disposizione poche misure di posizione (Crediti NeoDys/ESA).

Al momento sono necessarie maggiori osservazioni astrometriche per raffinare la conoscenza dell’orbita e ridurne così l’incertezza per vedere se la probabilità d’impatto aumenterà oppure cadrà definitivamente verso lo zero. Per certi versi si tratta di una situazione analoga a quella che si verificò nel 2004 con la scoperta dell’asteroide (99942) Apophis, che raggiunse una probabilità di impatto del 2,7% per il 13 aprile 2029. In seguito, all’aumentare delle posizioni astrometriche, lo probabilità crollò a zero e ora sappiamo che per questa data farà solo un flyby stretto con la Terra. Purtroppo le osservazioni dell’asteroide sono ostacolate dalla luce diffusa dalla Luna che in questo periodo è piena e 2022 AE1 si sta rapidamente allontanando, già il 21 gennaio sarà di mag +22: si riuscirà a ridurre l’incertezza orbitale prima che l’asteroide sia troppo distante dalla Terra per essere osservato?

Aggiornamento del 24 gennaio 2022

Grazie alle osservazioni astrometriche che sono state fatte dopo il 19 gennaio 2022 la probabilità d’impatto con la Terra di 2022 AE1 è crollata a zero. Il flyby di 2022 AE1 ci sarà il 1 luglio 2023, ma alla distanza di circa 7,5 milioni di km (con un’incertezza di più o meno 4,5 milioni di km).

L’asteroide 2022 AE1 ripreso il 21 gennaio 2022 con il telescopio “G. D. Cassini” di Loiano. Impresa molto difficile perché l’asteroide si proiettava su un ricco campo stellare della costellazione dell’Auriga ed era facile che si sovrapponesse alle stelle di campo. Dopo 4 ore di caccia ininterrotta, con la ripresa di oltre 200 immagini CCD, sono riuscito a immortalarlo, a misurarne tre posizioni e a inviare l’astrometria al Minor Planet Center che è stata inclusa per il calcolo dell’orbita eliocentrica (Crediti: A. Carbognani, INAF-OAS).

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