Un luogo comune sugli asteroidi è che si tratti di semplici e insignificanti “sassi” in giro a caso per il Sistema Solare. In realtà le cose sono molto più complesse. In effetti gli asteroidi sono stati i “mattoni” fondamentali da cui si sono formati circa 5 miliardi di anni fa tutti i pianeti del Sistema Solare e sono stati determinanti per portare l’acqua sulla Terra. Gli asteroidi quindi stati fondamentali per lo sviluppo di molecole complesse come il DNA e quindi per la nascita della vita sulla Terra! E l’evoluzione sulla Terra l’hanno influenzata anche dopo la sua nascita se si pensa all’estinzione dei dinosauri avvenuta 65 milioni di anni fa in seguito alla caduta di un asteroide di soli 10 km di diametro che ha permesso l’evoluzione dei mammiferi. Anche se con meno frequenza rispetto al passato gli asteroidi continuano a colpire il nostro pianeta, come dimostrano la famosa Catastrofe di Tunguska del 30 giugno 1908 e il superbolide di Čeljabinsk del 15 febbraio 2013. Piccoli frammenti di asteroidi cadono continuamente sul nostro pianeta, spesso visibili come scie molto luminose (bolidi), che attraversano rapidamente il cielo. Gli asteroidi però sono molto interessanti anche come corpi a sé stanti per gli astronomi, professionisti e non, che cercano di determinarne le caratteristiche fisiche come il periodo di rotazione, la composizione o le dimensioni. Tutti questi argomenti saranno oggetto del blog.
Domanda: nella fotometria degli asteroidi, per ricavare la curva di luce, spesso ci si “raccomanda” di usare un filtro fotometrico R (standard Cousins). Oltre al fatto di poter, in questo modo, ottenere valori di fotometria riconducibili al sistema standard e quindi confrontabili con misure effettuate da altri astronomi professionisti e non , c’è qualche altro motivo ? (considerando che c’è anche una perdita di luce dovuta al filtro stesso). Grazie Albino.
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Ciao Fabrizio, nel rosso il seein è migliore quindi hai immagini più puntiformi e anche la diffusione atmosferica è minore. Inoltre nel rosso hai dei buoni cataloghi fotometrici a cui riferire la magnitudine dell’asteroide ed è più facile raccordare fra di loro le curve di luce di sessioni diverse (utile per asteroidi con periodo di rotazione lungo).
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Chiarissimo. Grazie Albino.
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