Alla scoperta di (433) Eros

In queste caldi notti estive di fine agosto 2023 fra gli asteroidi near-Earth che si possono osservare in cielo un posto d’onore spetta al primo asteroide di questa classe mai scoperto: (433) Eros.

L’asteroide fu trovato casualmente il 13 agosto 1898 da Gustav Witt, direttore dell’Osservatorio Urania di Berlino e indipendentemente da Auguste Charlois dall’Osservatorio di Nizza. L’orbita eliocentrica seguita da Eros è inclinata di circa 11° sull’eclittica e impiega 643 giorni per compiere un intero giro attorno al Sole oscillando fra il perielio a 1,13 au e l’afelio a 1,78 au. Essendo l’orbita di Eros del tutto esterna a quella della Terra si tratta di un near-Earth di tipo Amor, con una MOID (Minimum Orbit Intersection Distance) con la Terra non particolarmente stretta: circa 0,15 au pari a 22,5 milioni di km. Questo valore della minima distanza è stato raggiunto l’ultima volta il 23 gennaio 1975 e si verificherà di nuovo il 24 gennaio 2056. Queste date non sono casuali: gennaio è quando Eros si trova ad attraversare il nodo discendente della sua orbita, che è quello più vicino all’orbita terrestre. Il nodo ascendente invece si trova oltre l’orbita di Marte.

Quando raggiunge la minima distanza dalla Terra Eros arriva a brillare con una magnitudine apparente +7, appena una magnitudine oltre la soglia della visibilità a occhio nudo. Grazie alla sua periodica vicinanza alla Terra e alla sua luminosità, agli inizi del XX secolo Eros venne anche utilizzato per misurare il valore dell’Unità Astronomica (au), ossia la distanza media Terra Sole. La procedura consisteva nel misurarne direttamente la distanza con la Terra usando il metodo della parallasse trigonometrica, una volta misurata in km e conoscendone il valore in au dalle effemeridi, si poteva ottenere il valore in km di 1 au.

Dal punto di vista fisico Eros è un asteroide di tipo S, quindi roccioso. In seguito alla missione NEAR della NASA (Near Earth Asteroid Rendezvous) che l’ha esplorato a partire dal 1998 fino al 2001 per poi posarsi sulla sua superficie, sappiamo che Eros ha una forma molto allungata, con dimensioni 34,4 × 11,2 × 11,2 km, che ruota attorno al proprio asse in 5,267 h e che la massa è i 9/100.000.000 di quella della Luna. Per la cronaca Eros è stato anche il primo asteroide near-Earth ad essere esplorato da una sonda. Come tutti gli asteroidi di una certa dimensione, la superficie di Eros è crivellata da crateri da impatto, un’eredità della sua evoluzione collisionale.

Essendo un asteroide relativamente grande, per osservare Eros non sarà necessario aspettare il gennaio 2056, ma è sufficiente attrezzarsi con un piccolo telescopio su montatura equatoriale – ossia in grado di compensare la rotazione terrestre – abbinato a una camera CCD/CMOS, preferibilmente in B/N perché più sensibile, ma possono andare bene anche i modelli a colori. In queste notti infatti Eros è osservabile comodamente in prima serata fra le deboli stelle della costellazione dell’Aquario. Non è particolarmente vicino alla Terra, dista ben 113 milioni di km, ma brilla di magnitudine apparente +11,7 alla portata visuale di un piccolo telescopio da 15 cm di diametro e fotografica a partire dai 7-8 cm di diametro.

In questo periodo Eros si trova circa 1,5° a nord-est della stella mu Aqr di magnitudine +4,7 ossia visibile a occhio nudo se il cielo è buio. Sarà divertente puntare il telescopio nella zona di cielo indicata e andare a “caccia” di Eros. Come fare a distinguere l’asteroide dalle stelle di fondo? In effetti gli asteroidi visti al telescopio non si distinguono dalle stelle (il loro nome significa proprio “di aspetto stellare”), ma si spostano rapidamente in cielo perché orbitano attorno al Sole. Considerata la distanza dalla Terra, il moto proprio attuale di Eros è abbastanza basso, circa 1 arcsec/minuto, quindi per rendersi conto che si tratta davvero di Eros bisognerà confrontare due immagini dello stesso campo stellare riprese a distanza di 10-15 minuti (come tempo di posa 10-30 secondi vanno benissimo, dipende dal diametro del telescopio).

Visualizzando le immagini riprese in rapida successione (i più noti software per l’imaging astronomico permettono l’operazione di “blink“), si noterà che un punto luminoso dall’aspetto di una stella in realtà si è mosso: quello sarà Eros. Questo esercizio didattico su Eros fa capire molto bene come si scoprono gli asteroidi, in particolare i near-Earth, e permetterà di passare qualche ora divertente a “scoprire” il cielo.

Chi volesse approfondire il tema degli asteroidi near-Earth e la loro osservazione al telescopio è consigliabile la lettura del libro “L’asteroide di Sodoma e Gomorra“, facilmente reperibile su Amazon.

L’asteroide (433) Eros ripreso la sera del 23 agosto 2023 alle 22:50 UT con un telescopio Schmidt-Cassegrain da 20 cm di diametro. Eros è l’oggetto allungato al centro dell’immagine ottenuta sommando 19 pose da 60 s ciascuna, in modo tale da mettere in evidenza il moto proprio dell’asteroide (Crediti: A. Carbognani).

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