L’asteroide 2018 LA ha colpito la Terra!

Il 2 giugno 2018 alle 16:44 UT un piccolo asteroide di 2-5 metri di diametro è caduto nei cieli del Botswana dando luogo a un luminoso bolide che ha illuminato a giorno il cielo notturno. Ecco come si sono svolti gli eventi.

Introduzione

Sappiamo bene che nel suo moto orbitale attorno al Sole la Terra non si muove solitaria nello spazio, bensì all’interno di una “nube” di asteroidi (i NEA), con dimensioni che vanno da pochi metri alla decina di km. Si tratta di frammenti provenienti dalla Fascia Principale degli asteroidi, collocata nella zona di spazio compresa fra le orbite dei pianeti Marte e Giove. Gli asteroidi più piccoli sono quelli più numerosi e la probabilità d’impatto con la Terra è elevata. Il primo piccolo asteroide a colpire la Terra, qualche ora dopo la scoperta, è stato 2008 TC3 il 7 ottobre 2008.

La scoperta

Il 2 giugno 2018 alle 8:14 UT Richard Kowalski della Catalina Sky Survey usando il telescopio di 1,5 metri di diametro del Monte Lemmon, in Arizona scopre, nella parte nord della costellazione dello Scorpione, un oggetto puntiforme di magnitudine +18,5 avente un moderato moto proprio sulla sfera celeste (circa 5,6 “/min). Sembra il solito asteroide near-Earth come se ne scoprono tanti ogni mese, ma questo si mostrerà essere speciale. L’asteroide appena scoperto riceve la sigla provvisoria ZLAF9B2 e viene subito immesso nella NEOCP (NEO Confirmation Page) del Minor Planet Center. L’inclusione in questa lista serve per la conferma indipendente da parte di altri osservatori e le misurazioni astrometriche del caso. Tutto questo per evitare che l’asteroide, allontanandosi troppo dalla Terra, diventi inosservabile prima di riuscire a determinarne l’orbita eliocentrica e vada perso. Spesso si tratta di una vera e propria corsa contro il tempo!

In rotta di collisione

Nelle 4 ore successive la scoperta, ZLAF9B2 viene confermato da altri osservatori e nelle misure si nota un aumento di luminosità di oltre una magnitudine! Quando un oggetto aumenta così rapidamente la propria luminosità vuol dire che si sta avvicinando rapidamente alla Terra. E infatti alle 12:45 UT una email di Bill Gray (Project Pluto) sulla minor planet mailing list (MPML) avvisava di un rapido avvicinamento di questo oggetto a una distanza minima di circa 50.000 km dalla Terra.

2018LA_orbit-viewer
Figura 1 – L’orbita eliocentrica di 2018 LA (ZLAF9B2) ricostruita in base alle osservazioni astrometriche disponibili. L’orbita per lo più è esterna a quella della Terra quindi si tratta di un oggetto di tipo Apollo. La Minimum Orbit Intersection Distance con la Terra era inferiore al raggio terrestre e l’asteroide ha attraversato il nodo della sua orbita proprio nel momento in cui anche la Terra occupava la stessa posizione nello spazio (JPL Small-Body Database Browser).

Alle 15:20 UT del 2 giugno lo stesso Bill Gray, in una nuova email alla MPML, aggiornava i risultati dei suoi calcoli indicando l’impatto di ZLAF9B2 con la Terra come un evento con una probabilità dell’85%. Le possibili zone di caduta delineavano una traiettoria molto lunga, ad indicare come l’orbita di ZLAF9B2 fosse piuttosto tangente al nostro pianeta. I punti delle possibili zone di impatto risultavano quindi compresa fra la Papua Nuova Guinea e il Madagascar (Figura 2). In effetti i fatti gli hanno dato ragione!

Trajectory_2018LA_ProjectPluto
Figura 2 – I possibili punti di caduta di ZLAF9B2 nell’atmosfera terrestre. Il cerchio in giallo con la croce indica la posizione reale di caduta dell’asteroide (Bill Gray, projectpluto.com)

Il bolide africano

Dopo le predizioni di Bill Gray fatte con Find Orb sono seguite ore di incertezza per i membri della MPML: ZLAF9B2 aveva davvero colpito la Terra o l’aveva solo sfiorata? Aveva ragione la NASA che prevedeva una probabilità d’impatto di solo il 30%? Alle 00:30 UT del 3 giugno l’ennesimo email di Bill Gray sulla MPML informava che sul sito web della American Meteor Society iniziavano ad arrivare report visuali, immagini e filmati di un luminoso bolide osservato il 2 giugno alle 16:44 UT nei cieli del Botzwana: l’evento 1924 del 2018. La posizione dell’evento è alla fine delle possibili zone di caduta previste da Gray. In sostanza ZLAF9B2 è davvero caduto sulla Terra ma, avendo un diametro di soli pochi metri, si è disintegrato in atmosfera dando luogo ad un luminoso bolide che ha illuminato a giorno il territorio sottostante. Molto probabilmente, una volta triangolato il percorso in atmosfera, sarà possibile andare alle ricerca di eventuali meteoriti, ossia i frammenti dell’asteroide arrivati al suolo.

Su Twitter il Dr Peter Brown (Università dell’Ontario occidentale) che si occupa di meteore, meteoriti e asteroidi ha parlato del rilevamento di infrasuoni emessi da un bolide da parte della stazione I47 collocata in Sud Africa alle 17:30 UT del 2 giugno 2018. Tenendo conto della velocità di propagazione, il tempo di origine cade tra le 16:45 e le 17:00 UT sul Botswana, in discreto accordo con le osservazioni visuali. L’energia liberata in atmosfera risulta di 0,3-0,5 kt (circa 1/40 della energia rilasciata dalla bomba atomica di Hiroshima), corrispondente a un asteroide di circa 2 m di diametro, in accordo con le misure ottiche ottenute dai telescopi al suolo. Invece, dalle misure fatte dai satelliti militari di sorveglianza statunitensi e riportate dal CNEOS (Center for Near-Earth Object Studies) della NASA, l’asteroide è esploso alle 16:44:12 UT ad una quota di 28,7 km alle coordinate Lat. -21,2°; Long. 23,3° E. L’energia emessa risulta dell’ordine di 0,98 kt (in discreto accordo con la misura di Brown) con una velocità pre-impatto di 16,9 km/s.

Meteorite_SouthAfricaMeteorite spotted North of Vanzylsrus, Kalahari. security camera video on Farm Uitkyk_20180602
Figura 3 – Il bolide osservato dal Botzwana alle 16:44 UT è stato causato dalla caduta in atmosfera di ZLAF9B2 scoperto circa 8 ore prima dalla Catalina Sky Survey (YouTube).

Conclusioni

Per gli appassionati di asteroidi sono state ore eccitanti quelle trascorse fra il 2 e il 3 giugno! Come suggello, alle 16:15 UT del 3 giugno, il Minor Planet Center ha emesso la circolare MPEC 2018-L04, che assegna la sigla provvisoria (postuma) 2018 LA all’asteroide caduto in Africa circa 24 ore prima. Nella circolare si specifica giustamente che:

<<This object no longer exists (in its original form), following its entry into the Earth’s atmosphere on 2018 June 2. A news item on the event is in preparation by JPL’s Center for Near-Earth Object Studies. The orbit below, based on only the given astrometric observations, indicates that the object reached 50-km height above the Earth’s surface around 16:51 UTC over southern Africa.>>

A conclusione della vicenda è bello ricordare che Richard Kowalski non è nuovo a scoperte del genere. Infatti è lo scopritore anche dell’asteroide 2008 TC3 (caduto in Sudan), di 2014 AA caduto nel mezzo dell’Oceano Atlantico e ora di 2018 LA: una bella tripletta che ci fa capire quanto possa essere pericoloso il nostro Sistema Solare.

 

4 pensieri su “L’asteroide 2018 LA ha colpito la Terra!

Lascia un commento