Due asteroidi al flyby con la Terra

Fra il 28 e il 29 aprile 2020 ci sono due asteroidi, molto diversi fra di loro, che faranno il flyby con la Terra, ossia passeranno a una distanza ravvicinata dal pianeta che abitiamo. Il primo è (52768) 1998 OR2, di cui abbiamo già parlato estesamente in questo blog. L’altro asteroide, 2020 HS7, è stato scoperto solo da poche ore, per la precisione alle 9:46 UT del 27 aprile dal telescopio Pan-STARRS 2 (Hawaii), quando era di magnitudine +20,6.

Per quanto riguarda 1998 OR2, si tratta di un asteroide di circa 2 km di diametro scoperto il 24 luglio 1998 dal NEAT (Near Earth Asteroid Tracking). L’orbita di 1998 OR2 è quasi tangente esterna all’orbita terrestre e in questi mesi l’asteroide si è avvicinato progressivamente alla Terra. Alle 11:56 ora estiva del 29 aprile 2020 1998 OR2 passerà a una minima distanza dal pianeta azzurro di 6,28 milioni di km, pari a 16 volte la distanza Terra-Luna. L’asteroide sarà invisibile a occhio nudo, al massimo diventerà apparentemente brillante come una stellina di undicesima grandezza e per osservarlo visualmente in prima serata sarà necessario usare un telescopio di almeno 15 cm di diametro. Per le coordinate celesti a cui puntare il telescopio si può utilizzare il servizio effemeridi del Minor Planet Center. Nessun rischio di collisione con la Terra perché le due orbite non si intersecano: restano sempre ad una distanza superiore ai 2,3 milioni di km.

Figura 1 – Traccia lasciata dall’asteroide 1998 OR2 la sera dell’11 aprile 2020 durante la fase di avvicinamento alla Terra.  Ripresa fatta con uno Schmidt-Cassegrain da 20 cm di diametro dotato di camera CCD (A. Carbognani).

Per quanto riguarda 2020 HS7 la sua scoperta è talmente recente che ha appena ricevuto la designazione ufficiale dal Minor Planet Center, in effetti è stato osservato per sole 20 ore (il nome provvisorio di scoperta era P20ZIf8). L’orbita eliocentrica descritta è di tipo Apollo, con un semiasse maggiore di 1,64 AU, una eccentricità media con una bassa inclinazione sull’Eclittica. Si tratta di un asteroide molto più piccolo di 1998 OR2 – ha circa 5 metri di diametro – ma attorno alle 20:43 ora estiva del 28 aprile passerà a circa 40.000 km dal centro della Terra, ossia a circa 33.600 km dalla superficie terrestre! Come si vede si tratta di un flyby molto stretto che porterà l’asteroide all’interno della fascia dei satelliti geostazionari. La minima distanza possibile fra l’orbita della Terra e quella dell’asteroide è di appena 15.000 km, un valore molto ridotto che lo può portare a passare a meno di 9000 km dalla superficie terrestre. Per fortuna si tratta di un asteroide di piccole dimensioni che – nel caso di collisione con il pianeta – si disintegrerebbe durante la caduta in atmosfera anche se al suolo arriverebbero comunque diversi frammenti.

Nonostante le piccole dimensioni, 2020 HS7 nel momento della minima distanza avrà una magnitudine apparente di +14, quindi un oggetto relativamente brillante, facilmente osservabile con un piccolo telescopio e una camera CCD. L’unico problema è che, data la breve distanza, la velocità angolare sarà elevata (circa 81°/ora) e l’asteroide sarà osservabile dall’Italia solo fra le 17 e le 19 UT (ossia fra le 19 e le 21 di ora estiva). Insomma un asteroide estremamente veloce che necessita di uno strumento a grande campo. Dopo il flyby l’asteroide si allontanerà rapidamente dalla Terra perdendosi nel cielo mattutino.

Il flyby quasi contemporaneo di questi due asteroidi, il primo di grandi dimensioni che passa lontano dalla Terra, mentre il secondo – molto più piccolo – che passa estremamente vicino al pianeta ci fa capire come la probabilità di collisione con un asteroide sia molto più elevata per corpi di piccole dimensioni – che sono numerosissimi – rispetto agli oggetti di taglia maggiore – che sono relativamente pochi e ben conosciuti. Eventi come Tunguska e Chelyabinsk sono sempre dietro l’angolo.

Figura 2 – Le orbite degli asteroidi 1998 OR2 e P20ZIf8. In rosso l’orbita della Terra (Orbite disegnate con Celestia).

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