Come “fireballs hunter” che lavora al Progetto PRISMA dell’INAF sono molto interessato anche alle osservazioni visuali dei bolidi. In effetti, può succedere che un brillante bolide sia visibile nel cielo chiaro del crepuscolo o dell’alba e che sfugga così al monitoraggio delle camere all-sky di PRISMA che possono fare detection solo quando il cielo è sufficientemente buio. In questi casi limite anche le semplici osservazioni visuali risultano utili per farsi un’idea del fenomeno.
Questo è proprio quello che è successo alle 18:41 locali (16:41 UT) del 24 ottobre 2018, quando un luminoso bolide crepuscolare ha attraversato i cieli dell’Italia settentrionale. Sul sito web di PRISMA, grazie alla collaborazione con l’IMO (International Meteor Organization), sono state raccolte più di 60 testimonianze visuali. Segnalazioni sono arrivate da Aosta, Alessandria, Milano, Salsomaggiore Terme, Parma, Bologna, Pavia, Cremona, Bolzano… Dalle testimonianze raccolte la magnitudine della testa del bolide era attorno alla -15, con dietro di se una scia di plasma di colore bluastro.
Purtroppo le camere PRISMA non hanno registrato l’evento perché il cielo era ancora troppo chiaro quindi, per avere una idea della traiettoria seguita dal bolide, ho usato le migliori 23 osservazioni visuali dei testimoni occasionali che hanno assistito al fenomeno e ne hanno indicato approssimativamente le coordinate azimutali iniziali e finali. Il risultato è mostrato nella figura seguente.

Da questa sommaria ricostruzione, il bolide ha percorso una traiettoria di circa 400 km, da nord-est verso sud-ovest, con una inclinazione rispetto al suolo compresa fra 10° e 20°. La bassa inclinazione ha favorito la visibilità del fenomeno e spiega l’elevato numero di testimonianze. La zona finale di estinzione del bolide cade al confine fra il Piemonte e la Liguria ma la sua individuazione è molto incerta perché le osservazioni visuali sono, per loro natura, troppo imprecise e poi, con il cielo ancora chiaro, mancavano le stelle da usare come riferimenti.
Il punto in cielo da cui proveniva il bolide (radiante) è molto simile a quello del radiante dello sciame di meteore delle Tauridi Nord associato alla Encke, la cometa con il più breve periodo orbitale conosciuto (solo 3,3 anni). Se si trattava davvero di un meteoroide cometario, come sembrano vagamente suggerire le osservazioni visuali, probabilmente era una struttura fragile e molto probabilmente niente è sopravvissuto alla caduta in atmosfera. Ovviamente è impossibile calcolare l’orbita del meteoroide progenitore attorno al Sole, semplicemente mancano i dati sulla velocità. Se era un bolide delle Tauridi Nord, allora la velocità era di circa 30 km/s, valore compatibile con le rozze stime visuali.
Non si può ottenere di più dalle osservazioni visuali ma almeno si può soddisfare, in parte, la legittima curiosità di chi ha assistito al bolide e ha segnalato il fenomeno. Grazie a chi ha impiegato il proprio tempo per segnalare il bolide a PRISMA. Ovviamente mi assumo tutta la responsabilità di quanto sopra e sottolineo che si tratta di risultati provvisori soggetti a revisione e cambiamento.