Recensione: Endurance

Titolo: Endurance
Autore: Scott Kelly
Pagine: 470
Editore: Mondadori
Anno: 2017 (prima edizione)
Prezzo: 22 €

Il 29 agosto 2018 un piccolo meteoroide ha colpito la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), creando un foro di circa 2 mm. La parte colpita è la navicella Soyuz, che viene utilizzata proprio come “spoletta” per portare gli astronauti dalla Terra alla ISS e ritorno. Eventi di questo tipo, anche se meno “distruttivi”, sono all’ordine del giorno tanto è vero che le strutture esterne della stazione sono crivellate da innumerevoli “crateri”, effetto degli impatti di micro-meteoroidi e detriti spaziali. La vita di un astronauta non è mai stata semplice, a partire dalle prime missioni Mercury, ma alcune domande ce le siamo poste tutti. Ad esempio, come si diventa astronauti? Come si vive sulla ISS, che attività vi viene svolta e perché?

La risposta a queste domande non è semplice ma è illuminante la lettura di “Endurance”, scritto da Scott Kelly, astronauta veterano della NASA con il record di permanenza di un anno sulla ISS. Già il titolo del libro è indicativo. Endurance significa “resistenza” in italiano (e ce ne vuole parecchia per andare nello spazio!), ma è anche il nome della nave che utilizzò Shackleton nel 1915 per la sua famosa spedizione in Antartide che prevedeva la traversata – a piedi – del continente di ghiaccio. Purtroppo l’Endurance rimase intrappolata nei ghiacci e Shackleton dovette tornare indietro in un modo piuttosto avventuroso.

Nel suo libro Kelly descrive, in 10 capitoli, il suo anno di permanenza nello spazio a bordo della ISS senza trascurare nessun dettaglio, dai malfunzionamenti della toilette, al problema dell’abbattimento della CO2 nell’aria, alle complesse attività extraveicolari, agli effetti della prolungata assenza di peso sul corpo umano e i conseguenti problemi di salute. Queste lunghe permanenze nello spazio sono rischiose per gli astronauti, ma necessarie per vedere come reagisce il corpo umano a periodi molto lunghi di assenza di peso in vista delle missioni umane su Marte. A questi capitoli sono alternati altri 10 capitoli in cui Kelly ci parla della sua vita, ossia di come sia riuscito a diventare – non senza fatica – un astronauta. Uno dei pregi del libro è proprio la sincerità. Ad esempio, Kelly descrive in modo impietoso pregi e difetti della sua famiglia d’origine e la sua scarsa propensione allo studio: nessuno avrebbe immaginato che sarebbe diventato un astronauta, ma nella vita ci sono dei momenti favorevoli alle svolte e Kelly è stato bravo a cogliere la sua.

Nel libro, in diversi passi, si fa un po’ di confusione fra assenza di gravità e assenza di peso. Gli astronauti della ISS sono in assenza di peso, ma non in assenza di gravità anzi, è proprio grazie a questa forza che restano in orbita attorno alla Terra. Comunque questo non toglie valore al libro che è ben scritto, scorrevole e vi terrà incollati dalla prima all’ultima pagina. Si tratta di una lettura che consiglio a tutti perché è una buona occasione per capire che cosa c’è realmente dietro a quel puntino luminoso che spesso vediamo passare sulle nostre teste dopo il tramonto o prima dell’alba.

Endurance

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