Un Atira da record: 2021 PH27

La circolare elettronica MPEC 2021-Q41 pubblicata dal Minor Planet Center il 21 agosto 2021, ha annunciato alla comunità astronomica la scoperta di 2021 PH27 che, al momento, detiene il record dell’asteroide con il più breve periodo orbitale conosciuto: solo 114,5 giorni per compiere un intero giro attorno al Sole.

Questo asteroide appartiene alla classe degli Atira, corpi minori le cui orbite sono completamente all’interno di quella terrestre ossia hanno un afelio (punto più lontano dal Sole) più piccolo del perielio della Terra (punto più vicino al Sole), che è 0,983 AU. Gli Atira – chiamati così per via del primo oggetto di questa classe, (163693) Atira scoperto nel 2003 – sono il gruppo meno numeroso fra gli asteroidi near-Earth, rispetto ai più popolati – e facili da scoprire – Aten, Apollo e Amor. Al momento sono noti solo 26 Atira, tuttavia la designazione non è ufficiale tanto è vero che negli elenchi delle diverse classi di near-Earth tenuti dal Minor Planet Center vengono inclusi fra gli Aten. Nome a parte, la scoperta di questa tipologia di asteroidi è difficile perché sono osservabili a basse distanze angolari dal Sole, essendo osservabili solo subito dopo il tramonto o poco prima del sorgere della nostra stella, quando il cielo è ancora chiaro e l’utilizzo del telescopio diventa difficile.

Figura 1 – L’orbita eliocentrica di 2021 PH27 è inclinata di ben 31,7° sull’Eclittica e ha il perielio all’interno dell’orbita di Mercurio a 0,134 AU dal Sole, mentre l’afelio cade a 0,788 AU, fra le orbite di Venere e della Terra (Minor Planet Center).

In effetti 2021 PH27 è stato scoperto da Scott Sheppard della Carnegie Institution of Science durante il crepuscolo del 13 agosto 2021 usando la Dark Energy Camera (DECam) collegata al Víctor M. Blanco Telescope di 4 metri di apertura a F/2,94 del Cerro Tololo Observatory, La Serena (Cile). Un ottimo modo per ottimizzare il tempo telescopio, di solito il crepuscolo per gli astronomi è un “tempo morto”, se si esclude la ripresa dei flat field.

Osservazioni successive compiute da David Tholen (Università delle Hawaii) e Marco Micheli (ESA), hanno permesso di confermare la presenza di questo elusivo membro del Sistema Solare: 2021 PH27 percorre un’orbita eccentrica (e = 0,71), ad elevata inclinazione sull’Eclittica (i = 31,7°), con un semiasse maggiore a di circa 70 milioni di chilometri (0,461 AU). Il perielio di 2021 PH27 cade a 0,134 AU dal Sole (solo 20 milioni di km), leggermente inferiore di quello dell’asteroide attivo (3200) Phaethon che si trova a 0,140 AU. In base a questo dato, probabilmente la superficie dell’asteroide sperimenta le stesse alte temperature di Phaethon (circa 750 °C) e potrebbe attivarsi la sublimazione del sodio ossia anche 2021 PH27 potrebbe essere un asteroide attivo, con relativa corrente di meteoroidi associata (simile a quella delle Geminidi). In parole povere, 2021 PH27 potrebbe essere il Phaethon di Venere, anche se di dimensioni inferiori (Phaethon ha un diametro di circa 5-6 km).

In base alla Terza Legge di Kepler il periodo orbitale eliocentrico risulta P = a^(3/2) = 114,5 giorni. L’asteroide si trova così all’interno del campo gravitazionale del Sole che sperimenta gli effetti relativistici più grandi di qualsiasi altro oggetto conosciuto del Sistema Solare, ad esempio la velocità di precessione del perielio dell’orbita è maggiore di quella del pianeta Mercurio, il pianeta più prossimo al Sole.

Mentre si conosce abbastanza bene l’orbita attualmente percorsa da 2021 PH27, poco sappiamo sulla sua natura fisica. In base alla magnitudine assoluta stimata dalle osservazioni astrometriche (H = 17,7), le dimensioni vanno da 0,5 a 1,5 km, in base all’albedo che si assume. Resta sconosciuta la classe tassonomica, la forma e il periodo di rotazione. Quindi un asteroide di circa 1 km di diametro la cui distanza dall’orbita terrestre – al minimo – può arrivare a circa 0,23 AU ossia 34,4 milioni di km.

Mentre per la Terra la distanza minima è elevata, nel caso di Venere non è così e l’asteroide può arrivare a passare a soli 2,2 milioni di km da questo pianeta. Ad esempio, il 26 ottobre 2022 l’asteroide passerà a soli 2,8 milioni di km da Venere e l’orbita eliocentrica ne verrà leggermente modificata. Considerato che le perturbazioni gravitazionali sono cumulative si capisce che l’orbita è instabile e in capo a pochi milioni di anni 2021 PH27 potrebbe essere espulso dal Sistema Solare, oppure terminare la propria esistenza cadendo sul Sole.

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