Titolo: Troppa luce fa male
Autore: Patrizia Caraveo
Pagine: 96
Editore: Dedalo
Anno: 2024
Prezzo: 12,50 €, copertina flessibile, immagini a colori

L’inquinamento luminoso è una piaga che costa soldi pubblici, danneggia l’ambiente e fa disperare astronomi e astrofili. Vi segnalo questo agile libricino dell’astrofisica Patrizia Caraveo, che non ha bisogno di presentazioni, in cui il problema viene illustrato con un linguaggio chiaro e accessibile a tutti. In otto agili capitoli si passa dalla storia delle lampadine agli effetti nefasti della luce artificiale sugli ecosistemi. In particolare, Caraveo ci parla dei problemi della transizione ai LED che, invece di ridurre l’inquinamento luminoso, vengono usati in modo improprio sovrailluminando strade ed edifici, in barba alla legge che vorrebbe limitare l’inquinamento luminoso. Non si capisce come mai le amministrazioni pubbliche non vogliano risparmiare soldi riducendo la bolletta elettrica sfruttando la capacità dei LED di poter variare in modo istantaneo l’intensità dell’illuminazione. Per contenere il problema dell’inquinamento luminoso basterebbe usare LED con temperatura di colore di 2000 K (così da eliminare una buona parte della luce blu, molto diffusa dall’atmosfera), schermare le lampade, non solo verso l’altro, ma anche verso l’orizzonte (cosa che nessuno o pochissimi fanno), ridurre la potenza luminosa così da non accecare le persone e usare dei sensori di movimento che accendano il LED solo quando ci passa sotto qualcuno: invece no, si bruciano risorse per illuminare a giorno la notte, danneggiare la flora e la fauna e provocare problemi di salute anche agli esseri umani.

Un bel libro: va letto, meditato e applicato. Faccio un appello agli astrofili: regalatelo ai vostri amministratori pubblici, in modo che siano consapevoli che cancellare il cielo stellato è un danno per tutti e che, con un po’ di intelligenza e buon senso, si possono illuminare le strade in modo corretto senza provocare troppi danni.