L’asteroide Gault è ancora attivo?

Molto di voi ricorderanno l’asteroide main-belt (6478) Gault che, all’inizio del 2019, si scoprì essere un asteroide attivo perché mostrava una coda di polveri lunga un paio di primi d’arco. La scoperta fu del tutto casuale, venne fatta su immagini riprese dal sistema ATLAS (Asteroid Terrestrial-Impact Last Alert System) e diffusa fra la comunità astronomica internazionale con la pubblicazione del CBAT 4594 (Central Bureau Electronic Telegrams) dell’8 gennaio 2019.

Da allora, grazie alle osservazioni telescopiche dal suolo, sono stati fatti molti passi avanti nel cercare di capire la fisica che sta alla base del meccanismo di emissione di polveri di Gault. Prima di tutto la ricerca nel database delle immagini NOAO ha permesso ricostruire l’attività di Gault fino al 2013. La cosa interessante è che l’emissione di polveri nello spazio (outburst) non è continua, ma avviene episodicamente in modo casuale. Inoltre gli outburst appaiono distribuiti lungo l’intera orbita eliocentrica, anche all’afelio alla distanza di 2,75 au: questa caratteristica tende a far escludere la sublimazione di materiale volatile come causa dell’attività. Inoltre, le osservazioni spettroscopiche hanno mostrato una prevalenza di polvere, piuttosto che di gas, sia nella chioma sia nella coda generata dall’asteroide.
Gli ultimi tre outburst si sono verificati il 28 ± 5 ottobre e il 31 ± 5 dicembre 2018 e il 10 ± 7 febbraio 2019. Questa sequenza ravvicinata ha escluso che possa trattarsi dell’effetto di impatti multipli con corpi più piccoli perché sarebbe troppo improbabile. Restava da esplorare la possibilità che l’attività di Gault fosse dovuta all’instabilità rotazionale di un corpo con una struttura a rubble-pile avente un periodo di rotazione vicino a quella della spin-barrier di circa 2,2 ore. Questo valore del periodo limite non è uguale per tutti gli asteroidi perché in realtà è inversamente proporzionale alla radice quadrata della densità media: maggiore la densità media dell’asteroide e più è piccolo il valore del periodo limite. Quando un asteroide formato da blocchi di roccia distinti, tenuti insieme dalla forza di gravità, ha un periodo di rotazione inferiore al valore limite della spin barrier, allora inizia a emettere rocce e polveri nello spazio che, sotto l’azione della pressione della radiazione solare, daranno luogo a una lunga coda di polveri, del tutto simile a quella che ha creato l’impatto della sonda DART con Dimorphos. In effetti, osservazioni successive alla scoperta dell’attività di Gault, fatte quando l’asteroide appariva privo di polveri, ha permesso di determinare il periodo di rotazione in 2,5 ore, un valore in linea con le aspettative (vedi il paper Carbognani A. et al., “Physical characterization of the active asteroid (6478) Gault”, MNRAS 2021).

Considerato che l’attività di Gault è sporadica, conviene sempre tenere d’occhio questo asteroide perché c’è la possibilità di rilevare il prossimo outburst. In queste notti di settembre 2023 l’asteroide Gault è visibile in prima serata verso ovest, nella costellazione di Ofiuco. Si tratta di campi stellari affollati perché vicino alla fascia della Via Lattea e l’asteroide è di magnitudine +18,1 quindi non proprio brillantissimo, anche se alla portata di un buon telescopio amatoriale dotato di camera CCD/CMOS. Gault è un asteroide un po’ debole conviene sommare tante immagini traslate in modo tale da annullarne il moto proprio (a questo scopo si può usare Astrometrica). Il tempo di posa della singola immagine dipende dalla scala dell’immagine stessa, ovvero da quanti arcsec sottende un pixel. Facendo uno stack per un tempo di posa equivalente di almeno mezz’ora si potrà verificare se l’asteroide presenta una coda, oppure se la sua PSF è allargata rispetto alle stelle di campo che sono “puntiformi” per definizione. In osservazioni fatte l’11 settembre 2023 con una posa equivalente di 22 minuti l’asteroide risulta puntiforme, con una PSF simile a quella di diverse stelle di campo, ma conviene tenerlo d’occhio perché un outburst si potrebbe verificare in qualsiasi momento.

L’asteroide Gault ripreso l’11 settembre 2023 dal Virgil Observatory di Loiano (IAU M60), con un Newton da 30 cm di diametro a F/4 e una camera CMOS ASI 178 mm. Stack di 22 immagini da 60 s ciascuna fatto sul moto dell’asteroide (indicato dalla freccia blu). La FWHM dell’asteroide è risultata di 4,1 arcsec, mentre le stelle di campo hanno una FWHM di 3,6 arcsec con un’incertezza di più o meno 0,6. La FWHM di Gault è entro una deviazione standard dal valore medio stellare e non mostra segni di attività.

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