La cometa Stephan-Oterma

In queste ultime settimane del 2018 su Web e social spopola la cometa 46P/Wirtanen che, a fine novembre, ha raggiunto il limite della visibilità a occhio nudo e si appresta a diventare la cometa meglio osservabile degli ultimi anni. Però, nel Sistema Solare, sono sempre diverse le comete che, a un dato istante, sono in prossimità del loro perielio. Ovviamente si tratta di comete invisibili a occhio nudo, ma accessibili a piccoli telescopi dotati di camera CCD o reflex digitale. Fra queste, una menzione d’onore lo merita la cometa 38P/Stephan-Oterma.

La scoperta della Stephan-Oterma

La Stephan-Oterma fu notata per la prima volta il 22 gennaio 1867 da Jerome Coggia, astronomo dell’Osservatorio di Marsiglia, quando si stagliava prospetticamente nella costellazione dell’Ariete. Coggia la scambiò per una debole nebulosa di decima magnitudine. Un paio di giorni dopo Édouard Jean-Marie Stephan, direttore dell’Osservatorio, si rese conto che in realtà si trattava di una cometa perché la “nebulosa” si era spostata sulla sfera celeste. Al successivo passaggio al perielio, attorno al 1905, la cometa di Stephan non venne riosservata, ma fu riscoperta in modo indipendente il 6 novembre 1942 dall’astronoma finlandese Liisi Oterma, che osservava il cielo dall’osservatorio astronomico dell’Università di Turku. Oterma fu un’eccellente astronoma osservatrice, la prima donna in Finlandia a ottenere un Ph.D. in astronomia nel 1955, con all’attivo la scoperta di più di 200 asteroidi e 3 comete. Successivamente, il grande esperto di comete Fred Whipple, padre della teoria della “palla di neve sporca” sui nuclei cometari, dimostrò che la cometa di Stephan e quella di Oterma si muovevano in realtà sulla stessa orbita eliocentrica, quindi doveva essere la stessa cometa osservata in due date diverse. Era nata la 38P/Stephan-Oterma, la 38-esima cometa periodica conosciuta.

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Figura 1 – L’orbita eliocentrica della cometa 38P/Stephan-Oterma (JPL Small-Body Database Browser).

L’orbita eliocentrica

Storicamente le comete sono classificate in base al periodo orbitale, cioè secondo l’intervallo che impiegano per compiere un’intera orbita attorno al Sole (orbita eliocentrica). Le comete con periodo orbitale minore di 200 anni (semiasse maggiore inferiore a 34 UA), sono dette a corto periodo, le rimanenti sono classificate come a lungo periodo. Il valore di 200 anni scelto come limite non ha niente di “magico”, semplicemente questa suddivisione è stata sviluppata per aiutare l’osservatore a capire se una data cometa fosse già stata osservata in passato. Infatti, siccome la determinazione delle orbite è iniziata negli ultimi secoli, solo per le comete con periodo inferiore a 200 anni si può sperare di trovare un precedente passaggio al perielio ben osservato. Le orbite delle comete a corto periodo sono molto instabili a causa delle perturbazioni gravitazionali esercitate dai pianeti giganti del Sistema Solare. Le comete a corto periodo sono divise in due sottoclassi: le comete tipo Halley, con periodo fra 20 e 200 anni (semiasse orbitale fra 7,4 e 34,2 UA) e le comete della famiglia di Giove (Jupiter Family Comets, JFC), con un periodo inferiore a 20 anni.

L’orbita della Stephan-Oterma è a moderata inclinazione sull’Eclittica (circa 18,4°), con un semiasse maggiore di ben 11,3 UA e un’eccentricità di 0,86. Con questi valori il periodo orbitale risulta di 37,84 anni! Il perielio cade a 1,58 UA, all’altezza dell’orbita di Marte, mentre l’afelio arriva a 20,96 UA, ossia dalle parti di Urano. Avendo un periodo inferiore a 200 anni, ma superiore a 20 la Stephan-Oterma è una cometa a breve periodo e appartiene alla famiglia della cometa di Halley. Secondo la definizione del JPL, un Centauro è un corpo minore con un semiasse maggiore compreso fra quello di Giove (5,5 UA) e quello di Nettuno (30,1 UA) e l’orbita della Stephan-Oterma vi ricade in pieno. Si tratta quindi di un corpo celeste che è sia una cometa della famiglia di Halley, sia un Centauro, posta su un’orbita soggetta alle perturbazioni gravitazionali dei pianeti maggiori, in transizione fra la Fascia di Kuiper e il Sistema Solare interno.

Visibilità della Stephan-Oterma

L’ultimo passaggio al perielio della Stephan-Oterma si è verificato il 10 novembre 2018 alle 20:10 UT e ora la cometa sta lentamente tornando verso il Sistema Solare esterno ma è in avvicinamento alla Terra, la minima distanza sarà raggiunta il 17 dicembre 2018. In queste settimane la luminosità apparente della cometa è attorno alla mag. +9, quindi è invisibile a occhio nudo, ma non è troppo debole, per giunta è in buona posizione in cielo per essere ripresa dall’Italia in prima serata usando un piccolo telescopio abbinato a una camera CCD, ma vanno bene anche le DSLR (digital single-lens reflex camera).

Da ora fino alla fine di dicembre 2018, la Stephan-Oterma si sposterà fra le costellazioni dei Gemelli, del Cancro e della Lince. Il movimento sarà relativamente lento, quindi si potranno fare pose di decine di secondi senza grossi problemi di “mosso”. Approfittatene, prima che si rituffi nelle remote profondità del Sistema Solare, il prossimo passaggio al perielio ci sarà solo nel settembre del 2056!

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Figura 2 – Il percorso in cielo della 38P/ Stephan-Oterma dal 20 novembre 2018 al 15 gennaio 2019 si snoderà fra le costellazioni dei Gemelli, Cancro e Lince (A. Carbognani/Guide 8).
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Figura 3 – Le effemeridi della 38P/Stephan-Oterma dal 19 novembre al 26 dicembre 2018 (A. Carbognani/Guide 8).

 

3 pensieri su “La cometa Stephan-Oterma

  1. Questa cometa l’avevo vista fotograficamente qualche settimana fa, ma ora grazie a questo articolo molto completo ho capito perché non è aumentata in luminosità.
    Complimenti

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